Dopo la Riforma del Condominio, che ha introdotto l’art. 70 delle disp. att. del c.c., le violazioni al Regolamento del Condominio, possono essere punite con una sanzione pecuniaria, che può arrivare fino a €200,00 e, in caso di recidiva, non può essere superiore a € 800,00 (la c.d. multa condominiale).
Perché possa essere comminata la “multa”, la violazione deve riguardare una delle clausole contenute nel regolamento condominiale, se invece verrà violata una norma di legge si dovrà seguire l’iter giudiziario.
Altresì, la possibilità di infliggere le multe deve essere prevista nel regolamento condominiale (anche attraverso una successiva modifica adottata con delibera assembleare, ma comunque precedente alla comminazione della violazione).
Infine, prima della comminazione della multa, la violazione del regolamento condominiale da parte di un condomino deve essere accertata e debitamente provata attraverso qualunque mezzo consentito dalla Legge.
Al fine di evitare contestazioni e/o impugnazioni della delibera assembleare, è consigliabile che l’accertamento della commissione della violazione sia fondato su elementi documentali che devono far parte del verbale condominiale di irrogazione della sanzione. È utile inserire nel regolamento una procedura di accertamento chiara e precisa.
Le somme raccolte dalle sanzioni irrogate sono devolute al fondo di cui l’amministratore dispone per le spese ordinarie.
Avv. Sara Tardio