
Il diritto al rimborso delle spese sanitarie sostenute privatamente si concretizza quando la struttura pubblica non è in grado di erogare la prestazione richiesta entro i tempi considerati “congrui” rispetto alle necessità cliniche del paziente.
La legge e il Ministero della Salute stabiliscono le classi di priorità entro le quali devono essere eseguite le prestazioni, diversamente scatta il rimborso, già inserite nella prescrizione del medico curante:
U (urgente): prestazione da eseguire entro 72 ore
B (breve): Prestazione da eseguire entro 10 giorni
D (differibile): prestazione da eseguire entro 30 giorni (entro 60 giorni per accertamenti diagnostici
P (programmata): prestazioni da eseguire entro 120 giorni
Se la Ausl non può garantire una prestazione entro questi termini, in base alla classe di priorità indicata dal medico curante, è possibile aver diritto al rimborso delle spese sostenute privatamente seguendo una procedura articolata, ma piuttosto precisa.
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